Di proprietà dello Stato Italiano dal 1927, il Palazzo delle Istituzioni Italiane, una costruzione in splendido stile moresco dei primi anni del 1900, è considerato uno dei gioielli architettonici della città di Tangeri. (Foto ????)
Vide il suo massimo splendore allorché divenne la sede della Scuola Italiana prima e del Regio Collegio Italiano poi, una scuola di ottimo livello che ha formato centinaio di Tangerini e stranieri e di cui la città mantiene - a più di trent'anni dalla sua chiusura - un vivo ricordo.
Quella che sarebbe dovuta essere la futura dimora del Sultano Moulay Hafid ebbe un processo storico parallelo a quello della città che la ospita: un momento di vitalità incredibile all'epoca dell'internazionalità (1923-1956), quando, grazie alla scuola il palazzo godette di un boom d'iscrizioni e di frequenze, essendo la città divenuta meta preferita di molti investitori, residenza di artisti e scrittori giunti dall'Europa e dall'America e luogo di incontro di personaggi dello spettacolo e del jet set di tutto il mondo; un periodo di decadenza, successivo all'indipendenza del Marocco (1956) e alla politica del re Hassan II, poco interessato al nord del Paese, quando la scuola vide un progressivo calo di iscrizioni fino alla sua chiusura nel 1987, seguita dalla chiusura del Palazzo stesso. (Foto scuola non utilizzate)
Ancor oggi, passeggiando per la città o frequentando i vari centri culturali di Tangeri, alcuni dei quali obsoleti e la cui importanza si è ridotta notevolmente, si respira un'aria di profonda nostalgia per un passato perduto, da parte di chi é stato testimone di una prosperità esistente.
L'inversione di tendenza, avviata nell'ultimo decennio, fa ben sperare e prelude ad un rinnovato balzo in avanti della Nord del Paese: il Regno del Marocco, guidato dal giovane e dinamico Mohammed VI, ha infatti ricollocato Tangeri al centro dello sviluppo nazionale e ha rimesso in funzione i numerosi spazi della città, per cui anche il Palazzo ha acquisito un nuovo valore, assecondato in questo dal Governo italiano, che, tramite il Consolato, ha investito notevoli negli ultimi anni notevoli finanziamenti. (Foto Porto - Tanger Med)
In questo nuovo contesto si colloca la Rinascita del Palazzo delle Istituzioni Italiane che riaperto al pubblico nel 2007, è divenuto in breve tempo un centro di primaria importanza per lo svolgimento delle più importanti manifestazioni culturali della città di Tangeri, che attirano spettatori da tutto il Marocco.
Il complesso del Palazzo delle Istituzioni, che comprende oltre agli spazi dell'ex scuola italiana, anche la chiesa cattolica dedicata a S. Francesco, attualmente inutilizzata, e un ospedale ancor oggi attivo, (Foto del complesso dall'alto/o dei vari edifici) si situa nel quartiere Hasnona, all'incrocio con i quartieri Marshan e Dradeb, a un passo dall'Avenue Hassan II e non lontano dal Boulevard de Paris , subito fuori le mura della Medina e della Kasbah.
Hasnona è un quartiere popolare, densamente abitato, "miserabile", secondo i testi dell'epoca, che ospitava un ospedale ebraico - la Fondazione Haim Benchimol - recentemente demolito. Prende il nome da un corso fluviale ora prosciugato, la cui sorgente sgorgava nel luogo in cui si erige l'attuale palazzo, area occupata un tempo dai giardini dell'antica Legazione belga.
A sud del quartiere il percorso stradale della Montagne è costeggiato da numerose ville lussuose e da edifici in stile, che preannunciano il Marshan, uno dei quartieri più prestigiosi della città in fermento immobiliare, nuova meta di residenze chic per stranieri in cerca di esotismo, ma soprattutto di investimenti, in una città fino all'ultimo in corsa per ospitare l'Expo internazionale del 2012. Non lontano, verso nord, dalle terrazze del celebre caffè Hafa si può ammirare lo stretto braccio di mare che separa la costa africana da quella spagnola e tuffarsi in secoli di storia: un cimitero fenicio, le grotte d'Ercole, resti di ville della Tingis romana…i cannoni portoghesi, le residenze inglesi.... Sull'alta falesia, il quartiere dei Dradeb - che letteralmente significa "terreni in pendenza"-, sorto alla fine del 1800 allo scopo di decongestionare la sovrappopolata Medina, ospita un'umile popolazione di lavoratori marocchini. (cartina quartiere Hasnouna/Marshan)